Deve rientrare in Italia entro e non oltre il 12 dicembre. E Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, deve essere riportato lì dove è stato per quasi tutta la sua vita. A deciderlo è la Corte Suprema israeliana che motiva la sentenza in 17 pagine. Non è discutibile che il luogo normale di vita del minore sia in Italia dove ha trascorso quasi tutta la sua esistenza, ha sottolineato il Giudice, che ha poi ricordato che il principio base della Convenzione dell'Aja prevede tolleranza zero verso i rapimenti ed evidenzia la necessità di una restituzione immediata. La famiglia Peleg e il nonno materno, che lo ha rapito e portato in Israele, non ha provato, si legge ancora nelle motivazioni, che il ritorno di Eitan in Italia rischia di provocargli danni mentali e fisici significativi e rimanda, il Giudice, proprio all'Italia, il compito di stabilire se ascoltare Eitan nel processo di adozione. È la zia paterna Aya Biran l'unica affidataria del bambino che nell'incidente, dello scorso il 23 maggio, ha perso il padre, la madre, il fratello e i bisnonni, ha scritto ancora il Giudice. Una sentenza moralmente e legalmente corretta commentano i legali della famiglia paterna. Lotteremo in ogni modo legale per riportare Eitan in Israele, promette la famiglia Peleg, la famiglia materna, che accusa lo Stato d'Israele di aver abbandonato un bambino in terra straniera.