Nata in Russia, Vera Bugayeva apre casa ai profughi ucraini

"Non posso stare senza fare niente, devo fare qualcosa, per loro. Io gli posso dare la mano". Tra le pieghe dell'orrore, emergono storie come questa. Una storia di accoglienza, di generosità, come tante, ma non è una storia come le altre. È la storia di Vera Bugayeva, nata in Russia a Kharkov. È diventata ucraina quando la sua città ha preso il nome di Kharkiv. Vera ha aperto le porte della sua casa in Umbria a una famiglia ucraina, arrivata da qualche giorno dopo un viaggio complicato, che li ha visti entrare in Russia perché era lì, l'aeroporto più vicino. "Hanno preso l'aereo per Istanbul, Turchia. Lì da Istanbul, hanno preso l'aereo per arrivare in Germania e da Germania con la macchina sono venuti qua". Denis e Julia, ancora non riescono a capire il perché di questa guerra. "Prima abbiamo pensato che è una guerra dei capitali, grandi capitali, interessi, scontro di interessi. Adesso non pensiamo più così, penso che questa è la guerra di mentalità, una guerra di ideologia". E nemmeno Vera. "Mio papà era militare, colonnello dell'esercito sovietico, della Difesa, perché quando c'era la guerra fredda c'era questo pericolo di missili atomici. Come si può? È inaccettabile. Poi, non pensavo mai veramente, quando dicevano che può succedere una cosa del genere, una guerra, una vera guerra". Denis e Julia, hanno trovato riparo qui. Sperano che il tempo faccia dimenticare al loro bimbo di 4 anni il rumore dei bombardamenti. Ma vogliono tornare al più presto a casa. Lì hanno lasciato gli amici, gli affetti. Il primo pensiero ogni mattina è per loro. "Ogni mattina si inizia con le interrogazioni: vivo, morto? Come state? Tutte le mattine dobbiamo fare, io uguale faccio. Sì, sì! La prima cosa che ti alzi e subito chiami a tutti: com'è andata? Come è passata questa notte?". Sanno che però ci vorrà del tempo. "Noi speriamo che si fermerà. Però non è che c'è tanta speranza". "Prima di andare a letto, faccio una preghiera. È l'unica cosa che posso fare. Prego che prima possibile finisce questa maledetta guerra".