E' probabilmente la risposta più forte che si potesse dare a Putin. La NATO si allarga, Svezia e Finlandia entrano nell'Alleanza, il veto della Turchia non c'è più. La firma, nero su bianco, la mette il Premier Erdogan dopo una riunione di 4 ore con i Presidenti dei due Paesi baltici e il segretario Stoltenberg. Un memorandum che regola le controversie e che permette all'Alleanza Atlantica di stringere ulteriormente la morsa intorno a Putin. Per una volta l'annuncio di una riunione storica, sembra davvero non essere stato un azzardo, con il vertice di Madrid che in un secondo fa sparire il G7 appena concluso. D'altronde da qui a venerdì c'è da decidere il nuovo concetto strategico dell'Alleanza, ossia, che tipo di dispositivo di difesa e sicurezza la NATO vuole rappresentare. Con l'affaccio sul Baltico, si va oltre, si decide anche una postura di deterrenza verso colui che in questo momento ha portato la guerra alle porte dell'Europa. Ed è più di un semplice messaggio, è la demarcazione di un confine invalicabile come quello evocato da Draghi ad Elmau. "Il G7 resta ancora il, come dire, il punto di raccordo, di coordinamento più importante al Mondo per la politica di tutti, per la politica tout court: difesa, sicurezza economica, internazionale". Come si comporterà ora Mosca, nessuno lo sa. Si spera in un dialogo che se dovesse maturare non verrebbe evitato fermo restando la marcia indietro sull' Ucraina, quella si, non negoziabile. I leader che si inchinano al re di Spagna per la cena di benvenuto sono soddisfatti, hanno davvero la sensazione che i prossimi due giorni diventeranno una pagina di Storia.