Vicini, ma non ancora a meta. La posizione di Donald Trump rispetto alle trattative per un accordo su Gaza non cambia. Come per rispondere ai timori di chi ipotizza che una eventuale intesa possa subito essere violata, il Presidente assicura che gli Stati Uniti faranno tutto il possibile per assicurare che le promesse vengano rispettate. Ottimismo e cautela in Israele. Sono giorni fatali, riconosce Netanyahu. Hamas non si fida dello stato ebraico e chiede garanzie a Washington. La pressione della Casa Bianca aumenta con l'arrivo in Egitto dei delegati americani, Steve Witkoff e Jared Kushner, mentre i negoziati vanno avanti in un clima definito positivo. Secondo fonti di stampa israeliane, l'intesa potrebbe essere firmata entro il weekend e gli ostaggi potrebbero essere rilasciati all'inizio della prossima settimana. I nodi ancora da sciogliere sono noti. Hamas chiede di inserire detenuti di spicco nella lista dei palestinesi che Israele sarà tenuta a rilasciare e insiste sul fatto che il ritiro dell'IDF debba essere completo una volta liberati gli ostaggi. Lo Stato ebraico vuole invece mantenere una presenza militare in alcune zone cuscinetto. Se le parti non raggiungeranno un accordo, gli Stati Uniti potrebbero sottoporre loro un compromesso da prendere o lasciare. Ma intanto le bombe piovono ancora sulla Striscia: nelle ultime ore soprattutto su Gaza City e Khan Yunis. .























