È un Governo anche che è motivato di nascondere la verità, perché anche se i mandanti non sono politici questo assassinio è stato motivato dal nascondere la corruzione che coinvolge politici. È chiaro per tutti che Daphne Caruana Galizia è stata uccisa per il suo lavoro, per qualcosa che ha scritto o, molto più probabilmente, che stava per scrivere. Però ci troviamo in un paese come Malta, dove neanche i giornalisti ricordano compatti la morte di una di loro. Sì è vero, questa è un'atmosfera di omertà e di paura, è una realtà che esiste. Quante minacce si subiscono per continuare questo lavoro? Non è questione di quantità, ci sono, le minacce ci sono. I mandanti di questo reato hanno capito tardi per loro che puoi uccidere una giornalista, ma il giornalismo non lo puoi uccidere. La storia continua, va raccontata da altri. Un Governo che non permette neanche il ricordo di Daphne Caruana Galizia. Se un Governo si comporta con tale impunità, se un Governo distrugge il memoriale spontaneo, non è tanto sorprendente che tanti hanno paura. Ogni sera il Governo toglie il memoriale, ogni giorno lo rimettiamo lì. E questo è diventato un fronte di battaglia di giustizia, ma anche della libertà di espressione perché la libertà di espressione non è data, è vinta e bisogna combattere per averla. A Malta adesso siamo a quota... non so, sono 300 volte che l'hanno tolto il memoriale, ma una volta vinciamo, una volta rispetteranno la nostra libertà di chiedere giustizia e verità per Daphne e ricordare una donna, una madre, che è morta perché faceva il suo lavoro.