La consegna da parte di Hamas dei corpi di altri due ostaggi non placa l'irritazione di Israele. Ancora sospesa l'apertura del valico di Rafah. Per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il valico tra Gaza ed Egitto rimarrà chiuso fino a quando Hamas non avrà consegnato ad Israele tutti i corpi degli ostaggi israeliani deceduti durante la cattività. Il movimento islamista palestinese assicura di voler restituire tutti i cadaveri che mancano all'appello, ma denuncia la difficoltà nel localizzarli all'interno di una striscia devastata da due anni di conflitto, dove i macchinari scavano tra le macerie, 70 milioni di tonnellate. Hamas chiede tempo, Netanyahu chiede velocità, così come la chiedono i parenti degli ostaggi. Se Israele accusa il gruppo palestinese di ritardare volontariamente la restituzione delle salme, Hamas denuncia le forze di difesa israeliane, per aver violato il cessate il fuoco, uccidendo decine di palestinesi a Gaza. L'ultimo caso risale a venerdì sera, quando 11 membri della stessa famiglia sono stati uccisi dal fuoco israeliano mentre tentavano di raggiungere la loro casa nel nord della striscia per verificare che fosse ancora in piedi. Il minivan su cui viaggiavano avrebbe oltrepassato la cosiddetta linea gialla, zona interdetta perché controllata dall' EDF. Esercito che avrebbe iniziato a demarcarla per stabilire in modo chiaro dove passa la linea di separazione lungo la quale le truppe israeliane sono schierate e dove i civili non possono andare. Intanto Hamas, che respinge il disarmo, propone una tregua di 3-5 anni. Nulla su cui discutere per Israele che torna a ribadire come i miliziani debbano deporre le armi, altrimenti sarà di nuovo guerra. La tregua al momento è fragile, anche per questo nei prossimi giorni è attesa in regione una delegazione americana, per dare seguito al piano di pace di Donald Trump. .























