Non è una semplice tornata elettorale per scegliere i candidati democratici per le prossime elezioni di midterm. A New York le primarie democratiche non lo sono mai, ogni volta assumono un significato più importante. Il voto della sinistra newyorkese è quasi sempre un indicatore per capire dove andrà il partito, in questo caso in vista delle elezioni di metà mandato di novembre, ma anche più avanti per le prossime presidenziali del 2024; così come è avvenuto qualche settimana fa in Wyoming con le primarie repubblicane che hanno segnato un ampia vittoria dei candidati appoggiati da Donald Trump e certificato il suo potere sull'intero partito. Anche a New York si guarda con attenzione ad alcune sfide su cui diversi big hanno lasciato il loro endorsement; come quella tra Patrick Malone e l' italo-americana Alessandra Biagi. Il primo moderato uno dei punti di riferimento del Partito Democratico è stato pubblicamente appoggiato dalla Speaker della Camera Nancy Pelosi e dall'ex Presidente Bill Clinton; per la Biagi, senatrice progressista dello stato di New York, la spinta è arrivata dalla leader della sinistra radicale Alexandra Ocasio-Cortez. Una lotta tra le due anime del partito che darà il polso della situazione all'interno dell'area dem. Al momento i sondaggi vedono favorito Malone ma a giocare uno scherzo potrebbe essere la scarsa affluenza alle urne; molti elettori della città di New York, dove si gioca questa sfida, sono infatti ancora in vacanza. È la prima volta che per le primarie democratiche si vota in agosto a New York, lo ha deciso la Corte Suprema dello Stato che ha definito non costituzionale la divisione dei distretti elettorali così come erano stati disegnati in precedenza. La scarsa affluenza potrebbe anche condizionare un altra sfida, quella tra due importanti elementi del partito come Gerard Nadler e Carolyn Maloney amici e collaboratori, da quasi 30 anni deputati, adesso dovranno lottare per un posto alla Camera, proprio a causa della nuova riorganizzazione dei distretti elettorali e anche questa sfida dirà dove sta andando il partito in un momento in cui la maggior parte dei candidati democratici alle elezioni di midterm si sta smarcando dal Presidente Joe Biden. Molti candidati democratici, infatti, pensano che è un'associazione con l'attuale Presidente possa danneggiarli in vista delle prossime elezioni.























