Quella in Ucraina non è la sola guerra che si combatte nel Mondo. E da quei conflitti i profughi continuano a scappare. Di fronte alla peggiore crisi dalla Seconda Guerra Mondiale, l'Unione Europea si è mobilitata per accogliere 5.6 milioni di ucraini. Ha attivato una direttiva pronta da 20 anni ma mai usata sulla Protezione Umanitaria Temporanea, che di fatto concede per un anno, rinnovabile per altri due, lo status di rifugiato. Quasi 3.3 milioni degli ucraini fuggiti nei primi mesi di guerra sono poi tornati in patria. Su altre crisi umanitarie l'approccio di Bruxelles sembra però ancora quello di esternalizzare l'accoglienza, nei primi sei mesi del 2022 la rotta più battuta resta quella balcanica, che da sola vale quanto tutto il Mediterraneo, incluso quello Orientale, dove per contrarre i flussi, l'UE ha pagato circa 10 miliardi di euro alla Turchia in più rate. Alcune delle altre guerre alle porte dell'Europa sono vecchie di decenni: Etiopia,Yemen, Sahel, Nigeria, Afghanistan, Sudan, . Sono solo alcuni dei fronti più caldi, malgrado le deformazioni politiche, la maggior parte degli spostamenti restano interni all'Africa. L'80% di chi abbandona il suo Paese, non lascia però un continente dove nell'ultimo anno conflitti civili e faide, hanno ucciso più di 50000 persone, e queste sono solo le stime ufficiali. I 9 miliardi di euro trovati a bilancio in poche settimane per l'Ucraina anche se parzialmente bloccati dai veti interni, sono il doppio di quanto stanziato per l'Africa negli ultimi 7 anni. Ai Governi europei, ONG e associazioni contestano la commozione selettiva, e passata l'emergenza, invocano una riforma di un sistema di accoglienza che è ancora a due velocità.























