Il no al programma nucleare iraniano non ha alcuna giustificazione civile credibile ed è una sfida al sistema globale di non proliferazione. Il tono è secco di una condanna inequivocabile e la firma in calce al comunicato congiunto è di Parigi, Berlino e Londra. I 3 Paesi europei che insieme a Stati Uniti, Russia e Cina, UE, ONU, compongono il gruppo dei negoziatori del cosiddetto cinque più uno. Incaricato di discutere del programma nucleare di Teheran. Insomma, un segnale preoccupante di un'escalation di tensione. Un'escalation in cui hanno dato un contributo determinante le ultime mosse della Repubblica degli Ayatollah. Secondo quanto riporta infatti l'agenzia atomica delle Nazioni Unite, l'AIEA, sono state avviate le procedure per arricchire uranio al 60% nell'impianto di Fordo. Come del resto già avviene a Natanz, dove si è proceduto ad iniettare gas in due nuove centrifughe avanzate. Naturalmente, in un contesto simile, è difficile capire chi abbia iniziato. L’Iran sostiene che si tratta di una risposta alla risoluzione, proposta da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania e dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, con cui si invitava l'Iran a prendere le misure necessarie per "fornire spiegazioni tecniche credibili" sulle tracce di uranio trovate in tre impianti ufficialmente estranei al suo programma atomico. E questa, sostiene Teheran, sarebbe stata una provocazione da parte degli Usa e dei tre Paesi europei, che avrebbero esercitato una "pressione politica" all’interno del cinque più uno. Certo è che Teheran potrebbe usare quest’ultima crisi come una sorta di arma di “distrazione di massa”, proprio in un momento in cui il mondo guarda con attenzione a cosa succede nella repubblica islamica, a sua volta attraversata da proteste e repressioni, e con i mondiali di calcio e ogni occasione sportiva trasformati in una ribalta per le proteste e le manifestazioni di solidarietà da parte degli atleti. Giovedì la questione arriverà sul tavolo del Consiglio per i diritti umani dell'Onu che valuterà l'avvio di un'indagine.























