La tensione tra Iran e Israele non accenna a scemare. Una nave israeliana attaccata al largo delle Coste degli Emirati è stata colpita da un missile iraniano. I danni sono stati lievi ma l'attacco segna un'ulteriore escalation della crisi tra due paesi. Teheran accusa apertamente Israele di essere responsabile del sabotaggio all'impianto nucleare di Natanz, messo fuori gioco da un'esplosione domenica scorsa. Per il programma nucleare dell'Iran il sito è strategico. Qui infatti si concentra il maggior numero delle centrifughe usate per l'arricchimento dell'Uranio. Il sistema elettrico interno all'impianto, che forniva energia alle centrifughe, è andato completamente distrutto. "Israele ha sbagliato perché così ha rafforzato la posizione iraniana nei negoziati con la comunità internazionale sul rilancio dell'accordo del 2015". Queste le parole del ministro degli Esteri di Teheran Zarif. Che ha definito "Una pessima scommessa" l'attacco di domenica e ha aggiunto "Posso assicurarvi che nel prossimo futuro verranno poste a Natanz ulteriore centrifughe avanzate per l'arricchimento dell'uranio". Questo l'annuncio durante la conferenza stampa con il Ministro degli Esteri russo Lavrov in visita a Teheran. Intanto lo stesso Capo negoziatore sul nucleare da Vienna ha fatto sapere che l'Iran ha avviato l'arricchimento dell'uranio al 60% nell'impianto di Natanz. Questa è la violazione più significativa dell'accordo sul nucleare che si sta tentando di salvare con il nuovo round di negoziati in corso a Vienna. L'aumento fino al 60% di purezza dell'Uranio arricchito è un livello ben superiore ai limiti imposti dal piano d'azione, e vicino ai livelli necessari per produrre armi atomiche. Ai nuovi colloqui partecipano Francia, Regno Unito, Germania, Russia, Cina e l'Unione Europea incaricata di monitorare l'applicazione dell'accordo. E propria all'Unione Europea si è rivolto il ministro Lavrov con queste parole: "Spero che l'Europa dopo aver imposto le sanzioni contro l'iran non lasci fallire di discussione di Vienna".