Il viaggio del Papà a Kiev? Per ora non è realizzabile ma si lavora all'ipotesi di un suo pellegrinaggio breve sui luoghi del dolore. A dirlo a SkyTg24 è il Nunzio a Kiev, l'antenna del Vaticano in Ucraina. "Per preparare una visita vera e propria anche per ragioni di sicurezza è veramente difficile. Veramente. Perché è presente il Segretario Generale dell'ONU. Come ho detto all'umanità continuano a cadere i missili. Quindi una visita tranquilla, visto che la preghiera è difficile realizzarla. Ciò che potrebbe essere significativo è un pellegrinaggio del Papa in luoghi di sofferenza. Un pellegrinaggio è tecnicamente difficile anche questo. Quindi un viaggio molto molto limitato, molto faticoso quindi fisicamente. Ma questo potrebbe essere significativo". E Papa Francesco nell'introduzione al libro "Contro la guerra" che raccoglie i suoi interventi sui conflitti dice che l'Ucraina è stata aggredita e invasa. Ma ora serve abbandonare gli schemi di guerra e lavorare a quelli di pace. Il Segretario di Stato Vaticano, Cardinal Parolin, presentando il volume chiede si ritorni allo spirito dell'accordo di Helsinki quando si superò la logica dei blocchi coinvolgendo tutte le nazioni. "Non entro nel merito delle decisioni che i vari Paesi hanno preso per l'invio di armi all'Ucraina che come nazione ha diritto a difendersi dall'invasione subita. Dico soltanto che limitarsi alle armi rappresenta una risposta debole". E Romano Prodi che con il Cardinale ha presentato il libro del Papa dice che ora tocca alla Francia rafforzare l'Europa ma che la pace può solo deciderla solo la Cina e gli Stati Uniti. "Proprio perché tocca tutto il mondo io penso che bisogna che Cina e Stati Uniti intervengano. Poi possono usare intermediari. Ma qui si sta scomponendo la politica mondiale. Le due grandi potenze la devono ricomporre. Poi l'Europa deve fare la sua parte".























