Le giornate di Donald Trump sono montagne russe, dazi contro dazi, minacce e ripensamenti. Il presidente ha annullato il raddoppio delle tariffe sull'alluminio e l'acciaio canadesi. I nuovi dazi costituivano una risposta alla decisione presa dell'Ontario di rendere più costosa l'energia fornita agli stati americani confinanti. Decisione che costituiva a sua volta una risposta ai dazi americani. La faccenda rischiava di avvitarsi; mentre Trump e le autorità canadesi se ne dicevano di tutti i colori via social, il segretario al Commercio cercava di ricucire. Dopo un colloquio con Ludnik, il premier dell'Ontario Ford, nonostante la promessa di resistere a oltranza, ha revocato il rincaro dell'energia. Così la Casa Bianca ha a sua volta cancellato i nuovi dazi. Giovedì è previsto un incontro a Washington. Tutto come prima? Non proprio. Le uscite di Trump logorano i rapporti con un alleato storico. Su Truth, il presidente ha minacciato di portare i dazi sulle auto canadesi a un livello che annienterebbe la produzione. E ha ribadito la sua volontà di annettere i vicini. Il neo leader Carni risponde a muso duro: manterremo le nostre tariffe finché gli americani non ci mostreranno rispetto. A essere logorata per la verità, non è solo la relazione tra Ottawa e Washington, ma anche la pazienza dei mercati nervosi, se non depressi. Trump minimizza ed esclude la recessione, dopo che una certa cautela del presidente rispetto al futuro dell'economia americana aveva scatenato il panico in Borsa. A soffrire in questi giorni è stato anche il titolo Tesla. Così Trump ha deciso di acquistare una auto elettrica da Musk. Lo stesso Trump che nel 2023 diceva: le auto elettriche dovrebbero marcire. .