Annuncia lo stato di assedio in tv, il Primo ministro, ad interim, di Haiti Claude Joseph, dopo l'assassinio del presidente Jovenel Moise, vittima la scorsa notte di un agguato nella sua residenza di Port au Prince, la moglie gravemente ferita è stata poi trasferita in un ospedale di Miami, in condizioni critiche. A renderlo noto è l'ambasciatore di Haiti a Santo Domingo, smentendo così le voci che circolavano sul suo decesso. Chiuso l'aeroporto della città, cancellati i voli della compagnia di bandiera. E invita alla calma il Primo ministro, Polizia ed Esercito manterranno l'ordine, assicura. Un attacco che arriva nel pieno di una crescente ondata di violenza nel paese sempre più povero, privo di servizi sociali e sanitari. Duramente contestato dall'opposizione, Moise governava per decreto da più di un anno. Siamo scioccati e rattristati, ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Mesi fa la Casa Bianca aveva condannato la violazione dei diritti umani e degli attacchi alla stampa in atto ad Haiti. Siamo accanto al popolo di Haiti, ha fatto sapere il Segretario delle Nazioni Unite, si è detto scioccato anche l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea Josep Borrell, un crimine, scrive, che comporta un rischio di instabilità e una spirale di violenza e la condanna arriva unanime anche dai presidenti dei paesi dell'America Latina e dalla Gran Bretagna.