La pandemia Covid-19 è una crisi sanitaria da una volta al secolo, ma i suoi effetti si faranno sentire per decenni. Abbandonate da mesi le incertezze e i richiami del direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sono reiterati molto chiari. Primo, non sarà facile liberarsi dal Covid-19. Secondo, se è vero che la ricerca sul vaccino procede a tappe forzate, ci vorrà ancora del tempo e i Paesi dovranno fronteggiare focolai importanti. Non si tratta di prima o seconda pandemia, ma di un'unica grande pandemia ancora esistente e contro cui si deve lottare. È il caso di Hong Kong che registra 121 casi Covid-19 confermati in poche ore, 118 focolai e dopo mesi in cui il tasso di contagio e diffusione era vicino allo zero, ora ha 3272 nuovi malati. L'Europa non è da meno e a conferma che sul virus c'è ancora tanto da capire, nonostante le altissime temperature sul vecchio continente, la Francia segnala 1300 nuovi casi in meno di 24 ore. La Spagna, nelle stesse ore, ne supera 1500, la Germania sfiora i 1000. Dall'altra parte dell'emisfero in Messico infuria il contagio. Il Paese si avvicina pericolosamente al bilancio della Gran Bretagna, che detiene il triste primato del terzo Paese al mondo più colpito dal Covid. Resta il Brasile, la nazione più grande e popolosa dell'America latina, al secondo posto, superato soltanto dagli stati Uniti, ma nella mappa dei contagi e nelle dolorose classifiche dei morti, c'è comunque una certezza. Tanto più i Paesi sono avanzati, tanto si riesce ad avere una percezione più vicina alla realtà sui contagi, mentre resta ancora molto poco chiaro l'immenso sommerso di morti e malati che il Covid sta causando nel mondo.