Ci riserviamo il diritto di prendere qualsiasi tipo di azione nei tempi e nei modi che riterremo opportuni, ma faccio notare che storicamente gli Stai Uniti non sanzionano leader di Governo di Paesi con cui abbiamo relazioni diplomatiche. La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki si è ritrovata ieri, non senza imbarazzo, sotto il fuoco delle domande dei giornalisti sulla vicenda Kashoggi. Difficile infatti spiegare all'opinione pubblica perché Washington, per il momento, non ha preso provvedimenti contro colui che secondo il rapporto dell'Intelligence Usa, reso pubblico venerdì scorso, è il diretto mandante dell'omicidio del giornalista: il principe saudita Mohammed bin Salman. Un incongruenza sottolineata nelle ultime ore anche dalla relatrice delle Nazioni Unite per le esecuzioni extragiudiziali Agnès Callamard che ha definito l'immobilismo degli Usa nei confronti del principe estremamente preoccupante se non pericoloso, facendo eco alla fidanzata di Khashoggi Hatice Cengiz che da subito, dopo la pubblicazione del rapporto, ha chiesto a Washington di punire immediatamente Bin Salman, certo l'attuale Presidente, a differenza del suo predecessore,ha mostrato una maggiore volontà di trasparenza e di certo non sceglierà Riad per il primo viaggio all'estero della sua amministrazione, come fece invece Trump, tuttavia i sauditi rimangono, anche per Joe Biden, alleati particolarmente strategici nell'area. Da Riad dipendono ad esempio gli equilibri nello Yemen, senza l'Arabia Saudita non ci sarebbero stati gli accordi di Abramo che hanno portato ad un nuovo periodo di distensione in Medio Oriente fra Israele e una serie di Paesi arabi, ma soprattutto l'Arabia Saudita è il peggior nemico di uno dei peggiori nemici di Washington: l'Iran. Certo Biden sarà meno silenzioso e accondiscendente di Donald Trump, vigilerà maggiormente sul commercio di armi con Bin Salman ed è pronto a sanzionare i diretti responsabili dell'omicidio di khashoggi, i membri del corpo d'elite direttamente sotto il comando di Bin Salman, corpo d'elite che gli Stati Uniti hanno chiesto a Riad di smantellare, ma nesuno anche con questa nuova amministrazione sembra intenzionato, particolarmente motivato, a portare avanti una guerra aperta contro la famiglia regnante saudita, la ragione morale quando si tratta di Riad si trova spesso in conflitto con la ragion di Stato, era così con Trump e rimane in parte così anche con Biden.























