Tra gli applausi sale sul palco delle Nazioni Unite per la prima volta, protagonista di questa giornata e lo fa con la sua divisa: maglia verde e pantaloni cargo. Il discorso del Presidente Zelensky non ha mezzi termini: la Russia e le sue armi nucleari sono un pericolo per il mondo intero: "Ascoltatemi, facciamo in modo che l'unità possa decidere tutto quanto apertamente: mentre la Russia sta spingendo il mondo verso la guerra finale, l'Ucraina sta facendo tutto ciò che è possibile per essere sicuri che l'aggressione russa non possa permettere alla Russia di conquistare altri Paesi. Dobbiamo introdurre delle restrizioni." L'appuntamento annuale dell'Assemblea Generale dell'ONU non poteva non avere al centro il conflitto ucraino, arrivato quasi al suo 500esimo giorno, una guerra che ha scosso le fondamenta della diplomazia internazionale, inclinando equilibri decennali. Il Presidente USA Biden ha duramente accusato Mosca: "La Russia è il solo Stato che ha la sua responsabilità di questo conflitto, ed è quella che è arrivata a queste atrocità, e lo ha fatto da sola. La Russia da sola, diciamo, sta mettendo i bastoni tra le ruote alla pace." Il capo della Casa Bianca insiste: dobbiamo opporci a questa palese aggressione per scoraggiare altri potenziali aggressori domani. Gli fa eco il Segretario Generale dell'ONU Guterres: l'invasione russa ha violato la carta Onu e del Diritto Internazionale e ha scatenato un epicentro di orrore esponendo tutto il mondo al rischio nucleare. Ma l'Ucraina non è l'unico conflitto armato del mondo, lacerato anche dalle diseguaglianze e alle prese con il cambiamento climatico. Temi sottolineati con forza sia da Guterres che da Biden, unico leader presente dei 5 Paesi permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Assenti: Cina, Russia, Francia e Regno Unito. Il Segretario Generale dell'ONU definisce la Libia "una triste istantanea dello stato del nostro mondo: un diluvio di diseguaglianze e di ingiustizie", come i corpi spazzati via nel Mediterraneo, sfide urgenti: "I Paesi dl G20 sono responsabile dell'80% dell'emissione di gas serra. Devono assolutamente andare a tagliare, appunto, i combustibili fossili." Si discute anche di riforma del Consiglio di Sicurezza e il leader turco Erdogan non la manda a dire: il Consiglio non garantisce più la sicurezza a livello mondiale, ma è diventato un campo di battaglia per i 5 Stati membri permanenti.