A definirlo nazista è la sua più longeva consigliera, ora dimissionaria. Zsuzsa Hegedus ha paragonato Viktor Orban al ministro della propaganda nazista Gobbles, dopo il suo intervento davanti alla minoranza ungherese in Romania. Non siamo un popolo di razza mista, aveva detto il Premier, gli stati con razze miste non sono più nazioni, per poi incitare il Paese ad una svolta demografica immediata o nelle sue parole l'Europa sarà presto sostituita dagli stranieri. Posizione vergognosa, secondo la Hegedus, indifendibile dopo che per anni aveva stemperato l'irruenza della sua opposizione alla migrazione dei popoli, ribadita anche durante il comizio incriminato. Nello scambio pubblico di lettere l'ex amica di Orban parte dalla tragica esperienza dei suoi parenti vittime dell'Olocausto, troppi morti perché in troppi hanno taciuto dopo che i primi segnali d'odio sono emersi; come in questo caso. Esasperata, da ex responsabile per l'inclusione sociale nella bufera dopo che Orban aveva vietato nelle scuole la diffusione di informazioni e pubblicazioni sull'omosessualità, scatenando continue proteste tra i cittadini. A sollevarsi, questa volta, anche la comunità ebraica dell'Ungheria che si sente minacciata. Non puoi essere seria nell'accusarmi di razzismo dopo 20 anni di lavoro insieme, ha scritto Orban, che con l'aiuto dei collaboratori ha tentato di sminare i contenuti del discorso, sottolineando la politica di tolleranza zero contro antisemitismo e razzismo. Ma la ventennale fedeltà della Hegedus doveva essere oramai corrosa, sempre più a disagio ha spiegato, nella lettera di dimissioni, per la svolta illiberale di Orban a cui anche i cittadini si stanno sempre più opponendo dalla difesa dei diritti umani della comunità LGBT in poi.























