Mentre i paesi europei cominciano a ragionare sulla riapertura delle frontiere l'Italia rischia di essere tagliata fuori ancora a lungo. D'altra parte la Commissione Europea raccomanda di procedere per gradi, riaprendo i confini tra zone con situazioni epidemiologiche e sanitarie simili e non aiuta neppure il fatto che spesso i confini terrestri del nostro Paese coincidano con le regioni più colpite. La Germania comincerà a riaprire da venerdì, partendo dal Lussemburgo, poi toccherà alle frontiere con la Danimarca, il 15 giugno a quelle con: Francia, Austria e Svizzera. Tutto questo, ovviamente, se nel frattempo non ci saranno evoluzioni negative. Resteranno invece, per il momento, le restrizioni per chi intende volare in Germania partendo da Italia e Spagna. Il divieto di ingresso da questi due paesi dovrebbe essere mantenuto per ora anche da: Francia, Austria e Svizzera. Da Vienna, in particolare, il cancelliere Kurz spiega che non ci sono ancora i presupposti per riaprire le frontiere con l'Italia, mentre già nei prossimi giorni dovrebbero essere allentati i controlli con tutti gli altri paesi. D'altra parte l'Europa raccomanda che una volta riaperti i confini tra due stati non vi sia discriminazione tra le nazionalità di chi vi passa. Ciò potrebbe spingere alla cautela un Paese confinante con l'Italia per non rischiare di scontentare i propri vicini che potrebbero, a loro volta, chiudere le proprie frontiere. Le parziali riaperture in Europa dovrebbero poi accompagnarsi anche alla revoca delle quarantene obbligatorie, ma anche in questo caso con provvedimenti graduali e mirati, decisi a livello nazionale.