Dio è padre di tutti, si avvicina con amore a ciascuno dei suoi figli. Sono parole di Papa Francesco forti e profonde, soprattutto alla luce del fatto che questa lettera è indirizzata al padre gesuita James Martin, che svolge il suo apostolato con le persone Lgbtq+. Una lettera che padre James pubblica su Twitter e che arriva dopo l'Angelus di domenica, nel quale Papa Francesco ha sottolineato ancora una volta: "Finiamo di giudicare gli altri. Gesù ci chiede uno sguardo non giudicante, ma accogliente". Nessun riferimento esplicito ai festeggiamenti in Italia e nel mondo del Pride, né alla vicenda della nota verbale vaticana sul Ddl Zan, che ha rinfocolato il dibattito sulla laicità dello Stato e le polemiche che ne sono seguite. Ma le parole di Papa Francesco all'Angelus, non possono non essere lette in relazione al dibattito attuale su questi temi. Un Angelus particolarmente significativo, forte e ripetuto l'invito a non giudicare e la memoria è andata subito alla famosa frase dei primi mesi di pontificato, quando nel corso di un viaggio, sul volo papale disse: se una persona è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicare? Era il 2013 e ora, dopo anni difficili del suo pontificato, ripete: Dio ama tutti, non giudicate, lasciate vivere gli altri e cercate di avvicinarvi con amore.