Riti della Pasqua, che il giorno, dice Francesco, nella veglia della Notte Santa, in cui alle donne andate al Sepolcro, che trovano vuoto, viene dato l'annuncio che cambia per sempre la vita e la storia: Cristo è risorto. Nella Celebrazione nella Basilica di San Pietro, con lui 40 Cardinali e 25 Vescovi, Bergoglio parla di quello che disse l'Angelo alle donne per riferirlo ai discepoli: andate in Galilea, lì lo rincontrerete. In Galilea era avvenuto il primo incontro con Gesù, spiega il Papa, e questo invito chiede a noi oggi di tornare con la memoria al momento sorgivo della fede, quello che ogni cristiano che ha vissuto un incontro vero e personale con Cristo e non sperimenta una semplice e triste appartenenza formale alla Chiesa, sa di aver concretamente fatto, in un momento preciso della propria vita, un incontro grazie al quale: "Abbiamo ricevuto uno sguardo nuovo e luminoso su noi stessi. Uno sguardo sulla realtà, sul mistero della vita". In quel momento abbiamo scoperto non un Dio lontano, ma un Dio vicino, ricorda Francesco, e quell'incontro concretissimo ci ha trasformato la vita. Farne memoria ci riporta a quel momento sorgivo e ci allontana dal credere, rassegnati, che la bellezza di quell'incontro appartenga al passato, travolti dal muro di gomma di un mondo in cui prevale la legge del più furbo e del più forte. Impotenti e scoraggiati di fronte: "Alle logiche del calcolo e dell'indifferenza che sembrano governare la società, al cancro della corruzione, c'è n'è tanta, al dilagare dell'ingiustizia, ai venti gelidi della guerra." È la forza della Pasqua, dice il Papa che impartisce anche 8 battesimi ad adulti, che fa rotolare via i massi della delusione e della sfiducia. Prossimo appuntamento di Francesco, la Messa della mattina di Pasqua in Piazza San Pietro e poi, alle 12:00, la Benedizione Urbi et Orbi alla città di Roma e al Mondo.