Saluto i rifugiati e migranti presenti qui in piazza intorno al monumento intitolato "Angeli senza saperlo" che io ho benedetto un anno fa. Quest'anno ho voluto dedicare il mio messaggio agli sfollati interni, i quali sono costretti a fuggire, come capitò anche a Gesù e alla sua famiglia. Come Gesù, costretti a fuggire, così sfollati, migranti, a loro in modo particolare e a chi li assiste va il nostro ricordo e la nostra preghiera.