Sikh, buddisti, cristiani, sia cattolici che protestanti e ortodossi, ebrei, musulmani, giainisti e tanti altri. I leader delle religioni del mondo si sono riuniti in Vaticano per un incontro in appello sul clima, in vista della 26a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Cop26, che si svolgerà in Scozia, a Glasgow, dal 31 ottobre al 12 novembre. Un incontro, quello dentro le sacre mura, preparato per mesi. Ogni leader lancia un breve messaggio, Papa Francesco il suo lo consegna senza leggerlo. "Voi avete la trascrizione di questo che io devo dire adesso, e per usare il tempo che è necessario perché tutti parlino, lascio nel vostre mani la trascrizione, voi potete leggerlo e così andiamo avanti". Il documento finale, firmato da tutti, chiede che il mondo raggiunga il prima possibile l'azzeramento dell'emissioni di carbone, per limitare l'aumento della temperatura media globale, esorta le nazioni più ricche a prendere l'iniziativa, intensificando le azioni per il clima in patria e sostenendo finanziariamente i paesi vulnerabili e a sviluppare le energie alternative. Un appello consegnato nelle mani del presidente della Cop26 e del Ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. "E mai come in questo momento, su temi che ci riguardano tutti, come la sfida ambientale, il vostro contributo è cruciale".