Dobbiamo essere grati per tutto l'aiuto che la medicina si sta sforzando di dare affinché attraverso le cosiddette cure palliative ogni persona che si appresta a vivere l'ultimo tratto di strada della propria vita possa farlo nella maniera più umana possibile. Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con delle vie anch'esse inaccettabili che portano a uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. La vita è un diritto non la morte, la quale va accolta non somministrata.























