Pentecoste è quando lo Spirito Santo scese sugli apostoli pieni di paura e di angoscia per la morte di Gesù e la Chiesa nascente divenne missionaria. Il Papa celebra la ricorrenza nella Basilica di San Pietro e all'omelia parla delle guerre nel mondo e afferma, seguendo la dottrina cattolica, un concetto che viene irriso dalla cultura odierna, dietro le guerre c'è il diavolo che non è un mito ma è un'entità concreta, il demonio nemico di Dio, nemico dell'uomo che gode degli antagonismi, delle ingiustizie, delle calunnie. "Oggi nel mondo c'è tanta discordia, tanta divisione, siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall'indifferenza e oppressi dalla solitudine, tante guerre, pensiamo alla guerre. Tanti conflitti, sembra incredibile il male che l'uomo può compiere, ma in realtà ad alimentare le nostre ostilità c'è lo spirito della divisione, il diavolo, il cui nome significa proprio divisore." Poi Francesco parla del Sinodo per l'Italia, da lui voluto e che è in corso non è un parlamento per reclamare diritti secondo l'agenda del mondo e dove porta il vento e la mentalità attuale dice, ma l'opportunità di essere docili allo Spirito Santo, e alla preghiera domenicale del Regina Coeli ricorda i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. "Cantore delle vittime e degli ultimi." E torna a parlare della guerra e dell'Ucraina pregando la Madonna per la fine dei conflitti: "A lei affidiamo anche il desiderio di pace, di tante popolazioni in tutto il mondo specialmente della martoriata Ucraina.".