"Sembrava proprio leggerti dentro, soprattutto con Ginevra. Nonostante non possa parlare, erano un'energia insieme". Samantha e Fabio ci accolgono a casa loro, a Chieri, e ci raccontano la storia di un'amicizia straordinaria, quella con Papa Francesco, nata nel 2013. "Noi avevamo appena scoperto che nostra figlia aveva una malattia degenerativa. Gli scrissi perché avevo il desiderio di avere una sua benedizione, così. Scrissi una lettera poi dal cuore". Bergoglio gli risponde con questa cartolina scritta di suo pugno una settimana dopo, invitandoli a Santa Marta. "Quando ci ha visto e ha visto Ginevra, ci ha detto: scommetto che lei è Ginevra. E anche lì ci ha spiazzato perché ha capito che Ginevra era quella bambina che tenevo in braccio in quel momento. Da lì ci ha invitato a fare colazione con lui, a mangiare con lui. Però è stata una giornata indimenticabile". Di giornate come quella ce ne sono state tante altre negli anni. Papa Francesco si affeziona a loro e a Ginevra. Si scrivono, si incontrano in Vaticano, si sentono al telefono. "Lui telefonava magari alle 06:00 del mattino, come potevano essere le 07:00, le 08:00 di sera per sapere cosa stai cucinando? E io: Santità mi sta spiazzando. E lui mi rispondeva: vabbè, un po' di magia e va tutto bene in cucina". "Mi mancherà tantissimo la sua voce, la sua poesia, la sua passione e la sua comicità. Perché veramente ci ha fatto tantissimo ridere. È stata una carezza al cuore". "Ci dava la forza di ricominciare. E sempre ci diceva: andate avanti, anzi, andiamo avanti". Nel 2019 a Ginevra viene diagnosticata una seconda malattia rara, le danno poche ore di vita. Papa Francesco la fa trasferire al Bambino Gesù a Roma. "Ma, è stato un vero e proprio miracolo. Se non era per lui probabilmente non sarebbe qui. Lui ci ha detto: ma no, io sono solo l'anello, ha fatto tutto Lui. Era un anello prezioso". .