Le frontiere della missione non sono più quelle geografiche, perché la povertà, la sofferenza, e il desiderio di una speranza più grande sono loro a venire verso di noi. Ce lo testimonia la storia di tanti nostri fratelli migranti, il dramma della loro fuga dalla violenza, la sofferenza che li accompagna, la paura di non farcela, il rischio di pericolose traversate lungo le coste del mare, il loro grido di dolore e di disperazione. Fratelli e sorelle, quelle barche che sperano di avvistare in un porto sicuro in cui fermarsi, e quegli occhi carichi di angoscia e speranza che cercano una terra ferma in cui approdare, non possono e non devono trovare la freddezza dell'indifferenza o lo stigma della discriminazione. .























