Papa Francesco, dopo un volo di quasi sette ore con otto Paesi sorvolati, è arrivato in Kazakistan, uno dei dieci Paesi più vasti del pianeta. Motivo del viaggio? É il VII congresso mondiale delle religioni, ma dopo aver incassato il rifiuto a parteciparvi del Patriarca ortodosso di Mosca Kiril, quello tra loro sarebbe stato un incontro storico, Bergoglio mostra subito che nei tre giorni che passerà qui nella capitale, intende affrontare con decisione anche i temi scottanti dell'attualità. E il primo appuntamento ufficiale della giornata si è svolto qui nel Palazzo presidenziale, cerimonia di benvenuto prima di spostarsi nella Qazaq Concert Hall per il primo discorso di Papa Francesco, discorso alle autorità politiche, discorso ai diplomatici, discorso alle autorità civili. Un discorso nel quale non esita a definire "Folle e tragica" la guerra scatenata dall'invasione russa. "Qui Giovanni Paolo II venne a seminare speranza subito dopo i tragici attentati del 2001, io vi giungo nel corso della folle e tragica guerra originata dall'invasione dell'Ucraina, mentre altri scontri e minacce di conflitti mettono a repentaglio i nostri tempi, vengo per amplificare il grido di tanti che implorano la pace." Francesco, con un chiaro riferimento a Mosca, chiede dialogo con tutti e ripete la parola "tutti" tanto che in aereo non aveva esitato dire che se gli fosse concesso andrebbe subito anche in Cina, plaude alla decisa rinuncia delle armi nucleari effettuato dal Kazakistan e alle sue politiche sulla decarbonizzazione e le energie pulite, porta come esempio l'armonia che c'è nel Paese tra i 150 gruppi etnici che parlano tante lingue diverse e dà lezioni di cosa sia la buona politica, parole che valgono oltre i confini della nazione, una buona politica è fatta di ascolto della gente e dei tuoi legittimi bisogni, del coinvolgimento della società civile e di attenzione ai lavoratori, ai giovani, alle fasce più deboli e di lotta alla corruzione. "Questo stile politico realmente democratico è la risposta più efficace a possibili estremismi, personalismi, populismi che minacciano la stabilità e il benessere dei popoli.".























