E' un viaggio importante ma zoppo quello in Kazakistan di Papa Francesco. Dal 13 al 15 settembre Bergoglio sarà nella capitale del paese Nur-Sultan che un tempo si chiamava Astana ma dei due piloni su cui si basava la visita uno è venuto a mancare, probabilmente il principale. Francesco aveva deciso di andare in Kazakistan per partecipare al VII Congresso mondiale dei leader religiosi. "Sarà un'occasione per incontrare tanti rappresentanti religiosi e dialogare da fratelli animati dal comune desiderio di pace." Appuntamento significativo certo ma il nucleo della visita avrebbe dovuto essere un altro, il primo incontro che si sarebbe mai realizzato faccia a faccia tra un Papa cattolico e un Patriarca ortodosso di Mosca, tra Bergoglio e Kirill, un appuntamento storico quello tra i due leader religiosi cristiani, obiettivo che non erano riusciti a realizzare nonostante i tentativi, né Papa Giovanni Paolo II, né Papa Benedetto XVI. Ma la guerra in Ucraina incombe. Kirill Patriarca che ritiene giusta questa guerra e benedice le armate che partono si muove solo sotto indicazioni di Putin e quindi sia gli appelli alla pace che lanceranno i leader religiosi, l'ultimo atto della visita di Francesco sarà proprio partecipare giovedì alla dichiarazione finale firmata da tutti loro, sia anche le parole che certamente avrebbe rivolto a Kirill il Papa cattolico, in questo momento difficilmente potevano essere ritenute gradite da Mosca e il Patriarca ortodosso nonostante le attese ha detto. No, non ci sarò. E allora Francesco ora si concentra sull'incontro dei tantissimi leader religiosi che vengono da tantissime nazioni e sul grido di pace che da tutti loro si solleverà, come ha auspicato domenica all'Angelus. "Pace di cui il nostro mondo è assetato.".























