Ci sono gli artisti del Circo Rony Roller in Piazza San Pietro e si esibiscono davanti al Papa e a decine di migliaia di fedeli accorsi per l’udienza generale del mercoledì. Giocolieri, acrobati, mangiafuoco. L’anno scorso il circo aveva messo a disposizione tutti i suoi 2000 posti per una delle iniziative caritatevoli volute da Francesco e sotto il suo grande tendone erano entrati gratuitamente i poveri assistiti dall’Elemosineria Apostolica del Vaticano. Al termine dell’esibizione una bambina rompe il ghiaccio salendo timidamente le scale per andare a salutare Bergoglio. Poi la seguono gli altri artisti che si stavano già allontanando. Il Papa, nei saluti in italiano, ringrazia pubblicamente il Circo Rony Roller per il loro creare bellezza. “È una strada per arrivare a Dio. Continuate a fare bellezza. Continuate. Fate bene a tutti noi. Grazie”. Ma il divertimento non fa dimenticare le situazioni drammatiche. Subito prima dell’udienza, in una saletta riservata, Francesco ha incontrato i familiari delle vittime italiane dell’attentato terroristico a Dacca e durante la catechesi, dopo aver detto con bella espressione che lo Spirito Santo è il respiro della speranza dei cristiani, che mantiene vivo il gemito e l’attesa del cuore, e fa sì che i fedeli non siano fuori dal mondo e sappiano essere solidali con chi soffre, Francesco fa un appello per la drammatica e un po’ dimenticata situazione del sud Sudan, dove al conflitto fratricida – dice – si unisce una grave crisi alimentare che condanna alla morte per fame milioni di persone tra cui molti bambini. “Non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti”.