Il mondo non sopporta più la guerra, dobbiamo dialogare e lasciare le armi. Leone XIV usa parole inequivocabili per chiedere lo stop ai bombardamenti su Gaza, ma non soltanto. Il suo pensiero è certamente per la parrocchia di Gaza City bombardata dall'esercito israeliano, ma è anche rivolta a tutta la popolazione palestinese costretta, dice Prevost ai fedeli riuniti in piazza della Libertà a Castel Gandolfo ad abbandonare le proprie case e la propria terra in violazione delle norme internazionali. "Alla comunità internazionale rivolgo l'appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l'obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione". Stop alla barbarie della guerra, dice ancora, invocando una soluzione pacifica al conflitto. Il pontefice ha scelto di concludere il suo primo soggiorno nella residenza vaticana sui castelli romani, celebrando la messa nella Basilica di San Pancrazio ad Albano, diocesi della quale è stato cardinale prima dell'elezione al Soglio Petrino. La città lo abbraccia e l'accoglienza è al centro della sua omelia. "Ascolto e servizio sono due atteggiamenti complementari, con cui aprirci nella vita, alla presenza benedicente del Signore". Il saluto della diocesi che dona a Prevost un piatto d'argento con il suo stemma, era stato preparato per la sua presa di possesso come cardinale vescovo, prevista per il 12 maggio, ma il corso degli eventi ha cambiato tutto. In centinaia hanno atteso sin dalla mattina presto di poter salutare da vicino il Papa dopo la recita dell'Angelus. Per il pontefice è stata l'ultima domenica a Castel Gandolfo. Dopo due settimane di soggiorno nelle ville pontificie, Leone XIV rientra in Vaticano, ma tornerà qua presto dal 15 al 17 agosto.























