Unito. Papa Francesco calca la voce su questa parola, quando chiede al popolo italiano di lavorare unito di fronte alle difficoltà dovute alla pandemia, un'insistenza in singolare sintonia con il tentativo di unità nazionale che sta facendo Mario Draghi, l'uomo che Bergoglio nel luglio 2020 ha nominato membro della pontificia accademia delle scienze sociali della Santa sede e che da giovane studiò dai gesuiti, proprio l'ordine a cui appartiene il papà. Dell'Italia, Francesco parla nel discorso lungo e articolato al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa sede. Desidero anche rivolgere in particolare un pensiero al popolo italiano che per primo in Europa si è trovato a confrontarsi con le gravi conseguenze della pandemia, esortandolo a non lasciarsi abbattere dalle presenti difficoltà, ma lavorare uniti per costruire una società in cui nessuno sia scartato e dimenticato. La politica, dice il Papa, vive una crisi che da tempo sta investendo molte società i cui laceranti effetti sono emersi durante la pandemia e uno dei fattori emblematici di questa crisi dice è la crescita delle contrapposizioni politiche e le difficoltà, se non addirittura spesso l'incapacità, di ricercare soluzioni comuni e condivise.