Cinque giorni, quattro città, dodici discorsi e 700.000 persone in ognuno degli appuntamenti più affollati: è il programma della visita del Papa in Colombia, che il Vaticano ha presentato nel dettaglio e che dal 6 al 10 settembre porterà Francesco per la quinta volta nel continente in cui è nato. “È un viaggio semplicemente pastorale, ma certamente il processo di pace in atto sarà un tema portante del viaggio”, spiega il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, facendo riferimento ai difficili accordi firmati, grazie anche alla mediazione di Papa Francesco, tra il Governo e i guerriglieri delle FARC dopo cinquant’anni e oltre 200.000 morti. Intanto fa discutere la notizia che Papa Francesco, quando ancora era solo padre Bergoglio, viveva in Argentina e aveva quarantadue anni, è andato da uno psicanalista per sei mesi, con incontri a cadenza settimanale. È lui stesso a raccontarlo in un libro di prossima uscita in Francia, “Politique et société”, e di cui il quotidiano Le Figaro pubblica anticipazioni. Francesco ricorda il ruolo avuto da alcune donne nella sua vita, come la mamma e la nonna, e tra queste donne significative inserisce una psicanalista ebrea. “L’ho consultata per chiarire alcune cose – racconta Bergoglio –, mi ha aiutato molto, era una persona buona. Lei è sempre rimasta al suo posto. Poi un giorno, quando stava per morire, mi chiamò, e non per ricevere i sacramenti dato che era ebrea, ma per un dialogo spirituale”. È solo una piccola confessione, quella di Bergoglio, che però abbatte definitivamente il muro che, a torto, spesso si è voluto alzare tra la Chiesa e la psicanalisi.