Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione ucraina. La sofferenza, il pianto del Papa, la sofferenza il pianto dei cattolici e di gran parte del mondo. L'orrore che si vive nella città dedicata alla Madonna è il simbolo di questo martirio di un'intera nazione. Il pensiero va subito alla città ucraina di Mariupol, città di Maria, barbaramente bombardata, distrutta. Anche ora, anche da qui rinnovo la richiesta che siano predisposti i corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nella acciaieria. Francesco usa la sua voce, che pur nell'indifferenza generale, si era già indignata per il riarmo in corso, per richiamare i potenti del mondo. É giusto difendersi, ma si sta davvero cercando la pace? Mentre si assiste a un macabro regresso di umanità, mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace, se ci sia la volontà di evitare una continua escalation militare e verbale. Se si stia facendo tutto il possibile perché le armi tacciono. Poi, il Papa ringrazia i giornalisti per il loro lavoro in prima linea. Rendo omaggio ai giornalisti che pagano di persona, per servire questo diritto. L'anno scorso, nel mondo 47 sono stati uccisi e più di 350 incarcerati. E nel Primo Maggio, la festa di San Giuseppe lavoratore, ancora una volta Bergoglio chiede basta morti sul lavoro. Si faccia qualcosa per interrompere questa tragedia. Vorrei ricordare gli operai morti al lavoro. Una tragedia molto diffusa, forse troppo. del Vaticano.