Papa: ucraini e russi possono vivere non da nemici

31 mag 2023
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Ancora una volta, all'udienza generale, la guerra in Ucraina è nei pensieri di Papa Francesco ma con una sfumatura particolare. Bergoglio ha già detto più volte, pur chiarendo che l'aggressore che non sono i popoli a volere le guerre, ma i potenti e la gente viene uccisa da una parte e dall'altra. E così, al termine della catechesi, ringrazia la cittadella della Pace di Arezzo, in piazza insieme al vescovo perché nei suoi studentati ci sono ragazzi ucraini e russi che vivono insieme. A loro si rivolge: "Con un pensiero grato per quanti venendo dall'Ucraina e dalla Russia e altri paesi di guerra hanno deciso di non essere nemici ma di vivere da fratelli. Questo ci deve portare a pregare di più per la martoriata Ucraina, esserle vicino". Ma l'udienza è dedicata ad un testimone della fede il marchigiano Padre Matteo Ricci matematico astronomo e cartografo morto nel 1610 gesuita come Francesco e grazie all'intelligenza e alla duttilità con cui sfruttò il suo sapere scientifico, poté far breccia in tempi difficilissimi nella corte imperiale cinese, tanto che al cattolicesimo si convertì anche la madre dell'imperatore. Ma ad attrarre la Fede, dice il Papa, non era la sua fama, ma un aspetto che dovrebbero avere anche tutti i cristiani di oggi ."Quello che attira le persone è la testimonianza di coerenza. Qui noi cristiani viviamo come quello che diciamo, e non far finta di vivere come cristiani e il vivere come mondani".

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