Le strade che portano a Parigi per ore sono apparse così. Le principali arterie di collegamento della capitale sono state bloccate dagli agricoltori. Una mobilitazione del mondo agricolo, fotocopia in tante capitali europee. La protesta dei trattori dalla Germania, l'Olanda, la Polonia, si sta allargando a tutto il Continente. Alle richieste francesi, a cui il Governo ha dato una prima soluzione, 50 milioni di euro per rispondere alle difficoltà della filiera, questa la promessa del Premier Attal, si aggiungono alle richieste tedesche di sostegno all'energia e alle esenzioni fiscali richieste dagli olandesi. Al centro della contestazione degli agricoltori europei il Patto Verde, la transizione che impone agli agricoltori un cambio di passo per azzerare le emissioni di CO2 nei prossimi anni. Un piano contestato per la burocrazia, gli oneri e l'assenza di un adeguato sostegno economico. Gli agricoltori chiedono una maggiore difesa dai danni e dagli effetti dei cambiamenti climatici, contestano la PAC, la politica agricola comune, che sin qui ha destinato il 40% dei fondi dell’Unione proprio all'agricoltura, ma che nei prossimi anni prevede una contrazione. Nel mirino della protesta anche l'aggressione dei mercati extra UE. Preoccupa anche il futuro ingresso dell'Ucraina, il cosiddetto granaio d'Europa. Proteste che diventano vela su cui soffia il vento della campagna elettorale per le Europee. A Bruxelles, giovedì prossimo, al Consiglio Europeo straordinario sul Bilancio a Lungo Termine e sul Sostegno all'Ucraina, accanto ai trattori tedeschi, olandesi, francesi e di altri Paesi ci saranno quelli italiani.