I primi incontri del neo presidente eletto William Lai, candidato Democratico, progressista, critico della Cina, eletto nel voto di sabato a Taiwan, hanno già fatto infuriare Pechino che ha dichiarato la propria contrarietà a qualsiasi scambio ufficiale tra Taipei e Stati Uniti, evocando interferenze americane. Il riferimento è al primo incontro ufficiale di Lai, quello con una delegazione statunitense che prova dove intenda continuare a guardare l'isola. "Taiwan ha salvaguardato democrazia e pace, approfondito la cooperazione con i partner democratici.", ha detto Lai ai delegati in visita, "Abbiamo guadagnato ampio sostegno e fiducia da parte della comunità internazionale." Accade a poche ore dall'ingresso della piccola isola oceanica di Nauru, con i suoi appena 12.000 abitanti, in una delle dispute diplomatiche e di sicurezza più sensibili a livello internazionale, annunciando la chiusura dei rapporti diplomatici con Taipei. Pechino considera Taiwan come parte integrante del suo territorio. Il governo, democraticamente eletto, dell'isola contesta invece questa posizione. La mossa della Repubblica di Nauru, benché sia la nazione insulare più piccola al mondo con scarso peso internazionale, lascia Taipei con relazioni formali soltanto con 12 nazioni. Negli anni Pechino ha infatti esercitato pressioni su diversi Paesi riducendo la rete diplomatica di Taiwan. La Cina ha dato il benvenuto alla decisione di Nauru e il Ministero degli Esteri ha dichiarato ad essere pronto ad aprire un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali con la piccola isola del Pacifico. Dall'altra parte la risposta di Taipei è stata secca e tempestiva. Taiwan terminerà le relazioni diplomatiche con Nauru e ha criticato la Cina che, dichiara l'ufficio presidenziale, ha per lungo tempo soppresso lo spazio diplomatico di Taiwan ma che non può più ostacolare la volontà della sua popolazione di andare per il mondo.