La strategia dell'anaconda così l'ammiraglio Tang Wa comandante della Marina Militare di Taiwan ha definito le esercitazioni militari cinesi in corso intorno a Taiwan. Un imponente schieramento di forze via mare, via terra e via aria che il paese della Grande Muraglia ha messo in campo per circondare l'isola ribelle che promette di difendere la sua autonomia e la sua democrazia ad ogni costo. Il piano di Pechino portare l'isola al blocco totale con tanto di video propaganda diffuso per intimidire Taipei. Il presidente William Lai ha convocato una riunione di alto livello del consiglio di sicurezza e sta seguendo le esercitazioni militari cinesi passo passo ha promesso che difenderà l'autonomia dell'isola e la democrazia ad ogni costo. L'allerta internazionale è massima con grande preoccupazione degli Stati Uniti e del resto della comunità. Da parte sua il Ministero della Difesa cinese ha affermato che le esercitazioni sono state una risposta al rifiuto del presidente Lai di cedere alle richieste di Pechino che vuole Taiwan parte integrata della Repubblica Popolare Cinese sotto il governo del Partito Comunista in totale 125 aerei e 17 navi da guerra sono stati coinvolti nelle esercitazioni cinesi intorno a Taiwan, ribadiscono dal Ministero della Difesa un ennesimo episodio dall'inizio di quest'anno le incursioni aeree cinesi nello Stretto di Taiwan sono quintuplicate rispetto allo scorso anno passando da 36 a 193. Oltre all'accerchiamento militare la strategia attuata da Pechino include una costante esclusione di Taipei dal sistema della comunità internazionale; da tempo la Cina richiama all'ordine i suoi alleati impedendo di fatto che l'isola abbia una propria voce con la comunità internazionale. Questo aspetto condannato con forza anche dalle recenti parole del Presidente Lai in occasione del 10 ottobre scorso per i 113 anni della Repubblica di Cina, questo è il nome dell'isola di Taiwan, ha provocato forte irritazione di Pechino e scatenato un ennesima prova di forza militare.
