La situazione in Cina è sempre più critica aumenta il numero delle vittime e dei dispersi a causa delle alluvioni che hanno colpito il Nord del Paese. Pechino e le province circostanti sono state sommerse d'acqua e fango. Tra i morti c'è anche un Vigile del Fuoco che era impegnato nelle operazioni di soccorso. Le autorità avevano disposto l'evacuazione di almeno 30000 persone per l'arrivo dell'ex tifone Doksuri, declassato a tempesta ma le misure di sicurezza non sono bastate. Circa 150 mila case nell'Ovest del Paese non hanno più acqua corrente, alcuni treni sono rimasti bloccati. In mattinata sono stati inviati 45 camion e degli elicotteri per i rifornimenti di emergenza. Sabato scorso le forti piogge hanno iniziato a colpire la città e le aree circostanti con quasi la media delle precipitazioni dell'intero mese di luglio, scaricate su Pechino in sole 40 ore. L'acqua ha portato via case e strade e adesso gran parte dei sobborghi sono ad alto rischio di crolli. Il Presidente cinese XI Jimping ha chiesto ogni sforzo possibile per raggiungere e salvare dispersi. Un'unità militare di 26 soldati e quattro elicotteri hanno lanciato una missione di salvataggio con lanci aerei.