Partiamo da questa grafica che fa vedere subito che c'è una differenza tra i diversi Stati, perché gli Stati gialli sono quelli dove c'è stata almeno un esecuzione negli ultimi 10 anni, mentre invece in quelli rosa un tipo di procedimento come questo non è avvenuto in questo lasso di tempo e poi ci sono gli stati grigi dove c'è stato uno stop alle esecuzioni e gli stati azzurri che non prevedono la pena di morte all'interno dei loro ordinamenti giuridici. Quello che però è comune a tutti gli Stati Uniti è questo cioè che le esecuzioni sono andate a scendere a partire dal 1977 arrivando fino al 2023, c'è stato un picco toccato tra gli anni 90 e la fine degli anni 90 e i primi anni 2000 e poi ci sono ovviamente dei dati un po' altalenanti perché se andiamo a vedere il 2023 sembra risalire ma ovviamente questo risente anche del fatto che gli anni della pandemia non sono anni facilmente considerabili per qualunque tipo di fenomeno. Sicuramente però queste esecuzioni stanno scendendo. Un altro dato invece più difficile da mappare è quello che riguarda le persone innocenti che sono state condannate a morte, ha cercato di mapparlo l'Università del Michigan, è un dato che riguarda tutti i condannati dal 73 al 2004 ebbene gli errori giudiziari riguarderebbero il 4% dei condannati a morte, il 4% era innocente, questa pena di morte poi non è stata eseguita effettivamente in tutti i casi, ma comunque l'errore giudiziario c'era già a monte ed è stato appunto indicato e sottolineato da questa ricerca. Quello che sta cambiando però è anche l'atteggiamento e l'opinione degli americani verso la pena di morte perché soprattutto a partire dagli anni 2000 vediamo che questa tendenza è andata a cambiare perché gli americani favorevoli sono scesi fino a diventare il 53%, quelli contrari invece sono saliti fino al 44%. Quindi siamo ora praticamente a una metà e una metà. Infine un dato ancora più oggettivo che riguarda la pena di morte ci dice è un dato che in realtà riguarda la pena di morte da sempre, questo divario tra gli Stati che prevedono la pena di morte che hanno un tasso di omicidi più alto e gli Stati che non la prevedono che hanno un tasso di omicidi più basso. Ebbene questo divario è arrivato ad allargarsi, fino a raggiungere nel 2019 ultimo dato registrato, il 25% cioè nel 2019 gli Stati che prevedevano e prevedono la pena di morte avevano un tasso di omicidi più alto del 25% rispetto a quelli che non la prevedevano.