Caos totale in Perù a causa dei disordini seguiti all'arresto e alla deposizione dell'ex Presidente Pedro Castillo dopo il suo fallito tentativo di golpe. 4 ragazze italiane sono bloccate da lunedì notte in un paesino peruviano perché, mentre entrano in viaggio su un autobus diretto in Bolivia, il mezzo è stato fermato da manifestanti. Dopo due giorni sul pullman, insieme ad altre 50 persone, grazie all'intervento della Farnesina, le italiane sono state trasferite in un ostello vicino al villaggio. Le barricate ostruiscono tutte le arterie principali del Perù. Da mercoledì è stato decretato lo Stato d'Emergenza per 30 giorni per cercare di arginare i disordini. Il ministro della difesa ha aggiunto che la misura comprende la sospensione delle libertà di movimento e di riunione con la possibilità di un coprifuoco. Il Governo cerca una via d'uscita. La Presidente Dina Boluarte, vice di Castillo fino al suo fallito tentativo di golpe, ha annunciato di voler anticipare nuovamente le elezioni a dicembre 2023. Boluarte, lei stessa bersaglio del malcontento, si era già impegnata ad anticipare le elezioni ad aprile 2024, ma questo non aveva fermato le proteste. Molte strade sono bloccate, come gli aeroporti e i treni. Gli scontri tra manifestanti e polizia hanno causato finora 8 vittime. Attualmente, Castillo, accusato di ribellione e cospirazione, è detenuto in via preliminare in una base della polizia a Lima. La sua rimozione mette fine alla sua breve e fallimentare esperienza politica, iniziata a luglio 2021. In 16 mesi, Castillo ha cambiato cinque primi ministri, è stato indagato in sei diversi casi di corruzione e si è salvato da due procedura di impeachment per incapacità morale. Prima che il Parlamento votasse conto dei lui la terza procedura, Castillo aveva deciso di sciogliere il Parlamento.























