Mahmud Muna e suo nipote Ahmed Muna, famosi librai di Gerusalemme Est, sono stati arrestati domenica dalla polizia israeliana con l'accusa di istigazione all'odio, poi trasformata in disturbo dell'ordine pubblico. La polizia ha perquisito i locali della libreria domenica e sequestrato diversi testi, mentre i due librai venivano portati in cella. La catena Educational Bookshop, tre librerie gestite dalla famiglia Muna, è la catena di librerie più nota nella città vecchia a Gerusalemme Est, con tre sedi a Salah al-Din Street e nel complesso dell'American Colony Hotel. I negozi sono specializzati in libri arabi e inglesi sul conflitto israelo-palestinese e sulla storia di Gerusalemme e sono ben noti ai ricercatori, diplomatici, giornalisti e turisti. Per questo la notizia dell'arresto dei librai Muna, lunedì mattina, ha radunato una folla in strada tra loro rappresentanti diplomatici dei Paesi Bassi, Regno Unito, Belgio, Brasile, Francia, Svizzera, Irlanda e Svezia e Unione Europea, che hanno presidiato anche il Tribunale di Gerusalemme, dove si è svolta l'udienza per la convalida del fermo. L'accusa ha chiesto una proroga di indagini per otto giorni, ma il giudice ha concesso un prolungamento del fermo di 24 ore. L'avvocato della famiglia Muna Nasser Odeh ha fatto sapere che le accuse sono state derubricate a disturbo dell'ordine pubblico. Il tribunale ha ordinato il loro rilascio dalla detenzione, ma li ha posti agli arresti domiciliari. La libreria Muna ha anche da sempre svolto un importante ruolo nella vita intellettuale palestinese e gli arresti sono stati visti come un colpo contro il più ampio ambiente culturale della città. .