Sono giorni di attesa, trattative e cambiamenti a Bruxelles. In attesa di sapere il risultato definitivo delle lezioni francesi e di sapere se il 18 luglio il parlamento europeo approverà o meno la nomina di Von der Leyen a presidente della Commissione europea, l'Europa da oggi si trova con il nuovo presidente di turno, Viktor Orban. L'Ungheria ha assunto la presidenza dell'Unione in questi sei mesi di passaggio, si formerà una nuova Commissione UE, tanti Paesi stanno facendo i conti con i risultati delle elezioni europee e il parlamento di Strasburgo avrà nuovi equilibri e nuove famiglie politiche. E anche nel parlamento il più attivo è proprio il partito del premier ungherese che dopo anni di solitudine, una volta espulso dal Partito Popolare, ha annunciato la formazione di un nuovo gruppo di patrioti, insieme ai nazionalisti austriaci e a quelli cechi. Il gruppo potrebbe ben presto vedere confluire la lega di Salvini ma il grande colpo sarebbe quello di avere l'adesione di Le Pen, reduce dalla vittoria elettorale in Francia. La nuova famiglia dell'estrema destra europea farebbe ombra ai conservatori di Giorgia Meloni che ancora non hanno la certezza di riuscire a trattenere i sovranisti polacchi del Pis, insomma la variegata, numerosa e un po' litigiosa destra europea cerca di trovare nuovi equilibri per contare di più, ma è divisa specialmente sulle posizioni riguardo alla Russia: Orban, gli austriaci e i cechi sono filo Putiniani, i conservatori polacchi e italiani sono filo Ucraina e Le Pen e Salvini cercano di allontanarsi da un passato che li ha visti in affari o molto vicini al partito del presidente russo. In ogni caso inizio del semestre europeo, coordinato e diretto da Budapest, Orban dovrà mostrare agli altri 26 partner europei di essere più pragmatico che ideologico e di saper svolgere il ruolo di presidente UE, con una disponibilità al compromesso che come premier ungherese non sempre ha avuto.