Confronto al vetriolo nell'ultimo dibattito TV tra i candidati alla Presidenza del Brasile. 7 in corsa, ma 2 i veri sfidanti: il presidente uscente Bolsonaro e l'ex presidente del Partito dei Lavoratori Ignazio Lula Da Silva. 2 le visioni diametralmente opposte a confronto con toni estremi nel dibattito TV a 4 giorni dal voto. Domenica 2 Ottobre. Tra insulti di corruzione e accuse, poche parole sui programmi. Bolsonaro, liberista, vicino all'amministrazione Trump, nei 4 anni trascorsi, ha gestito pandemia e crisi economica, scegliendo la via dell' immunità di gregge in salsa no vax e una ricetta iper liberista con un grande impatto sull'ambiente. Sul grande tema della protezione dell'ambiente e del clima, la rimonta di Lula, che dopo oltre 500 giorni di carcere per accuse di corruzione, si è visto annullare i processi e sentenze, giusto in tempo per correre nella sfida elettorale. Nei 4 anni di presidenza Bolsonaro, la lobby dei grandi proprietari terrieri che rappresenta oltre il 20% della forza parlamentare, ha goduto di una totale deregulation. I livelli di deforestazione dell'Amazzonia hanno battuto record su record in questi anni: tra incendi e deforestazione sono andati in fumo oltre 3 mila e 725 milioni di ettari di Amazzonia. Un territorio pari al Portogallo. Lula, nell'ultimo sondaggio, è avanti di 17 punti percentuali su Bolsonaro: 49 a 32, ad un passo dal tornare alla presidenza già dal primo turno.























