Nel giorno del suo compleanno, il candidato del centrodestra alle presidenziali francesi François Fillon rilancia puntando sull’orgoglio nazionale. Parla dalle porte di Parigi e dice: “La Francia sta uscendo dai radar della storia”. Fillon parla da uomo sempre più solo. Un centinaio di esponenti della sua coalizione e, addirittura, il direttore della sua campagna elettorale lo hanno scaricato. In più, il comitato politico è stato convocato per lunedì per valutare la situazione del caso Penelope Gate, l’inchiesta che vede Fillon coinvolto per aver ottenuto fondi pubblici per un incarico fittizio ricoperto dalla moglie. L’attuale leader del centrodestra francese cercherà di ritrovare linfa nella manifestazione convocata a Piazza del Trocadero per domenica pomeriggio, ma i sondaggi lo vedono in picchiata. Sette francesi su dieci vorrebbero che abbandonasse la corsa. Al suo posto, potrebbe arrivare Alain Juppé, che fu battuto proprio da Fillon alle primarie di novembre. Le indagini demoscopiche dicono che arriverebbe in testa al primo turno del 23 aprile, davanti ad Emmanuel Macron e alla temutissima Marine Le Pen. La leader del Front National vola alto nei sondaggi, ma è stata convocata dai magistrati per chiarire la vicenda dei contributi ricevuti per i falsi assistenti all’Europarlamento che le sta facendo perdere terreno. In casa socialista, Benoît Hamon si è imposto con un programma di sinistra radicale che ha, però, poche speranze di far presa sull’elettorato francese. Non va meglio al candidato comunista Jean-Luc Mélenchon. Se dovesse superare la tempesta e arrivare al primo turno, Fillon potrebbe quasi sperare di dovere giocare un testa a testa contro la Le Pen, perché molto probabilmente, pur turandosi il naso, l’elettorato preferirebbe lui alla sua rivale.