L'alba di una nuova era, quella del turismo spaziale. Il viaggio di Richard Branson, iniziato all'alba di una domenica calda e secca, come di consueto nel deserto del New Mexico dove il miliardario britannico ha deciso di installare la base operativa della sua Virgin Galactic, segna un passo importante verso la commercializzazione dei viaggi nello spazio. A quasi 17 anni dalla fondazione della sua compagnia, il sogno di Branson, di volare nello spazio, si è finalmente avverato con un volo a bordo della Unity 22, durato circa un'ora e che gli ha permesso di fluttuare in orbita per qualche minuto, ammirare la vista della terra prima di ritornare sulla stessa pista, quella dello Spaceport America, struttura che servirà per i futuri viaggi turistici nello spazio, da dove l'equipaggio con Branson e altri tre passeggeri era partito in mattinata. Con questo volo il miliardario inglese ha realizzato un sogno, e raggiunto anche un primato diventando il primo privato ad andare nello spazio con un proprio mezzo. Un sogno portato avanti dopo quasi vent'anni di investimenti e che adesso inizia a dare i propri frutti, come conferma uno degli amici di Branson e membro anche e fondatore della compagnia aerea di linea del miliardario inglese David Tait. Tra gli invitati anche chi ha già acquistato un biglietto della Virgin Galactic, le cifre si aggirano tra i 200 e i 250 mila dollari, sono più di 600 le persone che lo hanno già acquistato, tra questi anche chi ha deciso di ipotecare la propria casa per inseguire il sogno di diventare un astronauta. I viaggi nello spazio targati Virgin Galactic dovrebbero iniziare a breve, nel 2022, un'esperienza che almeno nella partenza non si discosta molto da quella di un volo aereo, con un decollo orizzontale non verticale come usualmente avviene per i viaggi nello spazio. La navicella spaziale, agganciata al centro di un aereo, viene rilasciata ad un altezza di 15.000 m, per poi accendere i motori e volare oltre gli 80 km dal livello del mare, superando l'atmosfera terrestre. A questo punto "The Million Dollar View", come viene chiamata dagli astronauti la vista della terra, solo qualche minuto prima di ritornare a terra come un normale jet aereo. Un progetto che vedrà protagonista anche l'Italia nei prossimi mesi, con i militari dell'Aeronautica pronti a partecipare, per ricerca, alle prossime missioni di prova, con Branson che medita di aprire, proprio in Italia, a Grottaglie, un secondo Spaceport come quello nel deserto del New Mexico, una struttura costata oltre 200 milioni di dollari e che ieri ha tecnicamente avuto il proprio battesimo al grande pubblico. Un giorno da ricordare anche per lo stato del New Mexico, così come conferma uno degli artefici della partnership tra il New Mexico e la Virgin Galactic, l'ex Segretario allo Sviluppo economico dello Stato: Rick Homans.