Un patto col diavolo stretto con i tabloid inglesi da "membri della Famiglia Reale" per riabilitare la propria immagine a danno di quella di altri familiari. Non esplicita il nome, ma in un'ora e mezza di intervista con l'emittente britannica ITV, la prima di una serie nei giorni del lancio del proprio libro Spare, si comprende come gran parte delle critiche del principe Harry siano rivolte alla matrigna, la Regina consorte, Camilla. Si intuisce che ci sarebbe lei, o meglio il suo staff, dietro le false storie date in pasto ai tabloid. Lei, Camilla, che Harry, come il fratello William, confessa non avrebbe voluto diventasse la seconda moglie del padre. Quando mancano ormai solo 4 mesi all'incoronazione di Carlo III, le più violente picconata all'istituzione più antica del Regno Unito, la Monarchia, arrivano proprio dal secondogenito del Sovrano. E per quanto Harry si dica pronto a perdonare e di desiderare un'autentica riconciliazione con il padre e il fratello appare sempre più improbabile che questo possa mai accadere. Se le critiche a Carlo III si limitano al fatto che non è stato il migliore dei genitori, l'erede al trono William, descritto come capace di atteggiamenti violenti e ultracompetitivo, esce piuttosto danneggiato dalle dichiarazioni del Duca di Sussex. Il Principe ribelle ha reso inoltre chiaro che fin dal primo momento non c'è stata sintonia tra la moglie Meghan e William e Kate, e che anche da single, nel trio lui era la ruota di scorta di fratello e cognata. Il numero 1 da combattere per Harry resta, e non è una novità, la stampa britannica, colpevole, tra mille altre cose, di aver travisato le parole dell'ormai celebre intervista fatta da lui stesso e dalla moglie con Oprah Winfrey. Nessuno dei due, infatti, a suo dire, avrebbe mai mosso accuse di razzismo alla Famiglia Reale, ma solo di inconsapevoli pregiudizi. E questa, invece, sembra proprio una novità.