Aula affollata di diplomatici stranieri, le strade attorno al tribunale piena di sostenitori bloccati dalla polizia. Alexei Navalny è comparso in aula mentre le forze dell'ordine isolano il palazzo e fermano centinaia di persone. Accusato di aver violato i termini della libertà vigilata, essendo stato per mesi in Germania dove era stato trasferito d'urgenza in seguito al suo avvelenamento in Siberia, Navalny, arrestato lo scorso 17 gennaio, ha presentato, tramite il suo avvocato, un documento della clinica di Berlino, che dimostra la necessità di recarsi fuori confine per ricevere le cure necessarie. Un'ingerenza la presenza dei diplomatici per il Ministero degli Esteri russo, convinto che l'avvelenamento dell'oppositore sia stato una messa in scena. "Sono orgoglioso te" ha detto Navalny alla moglie presente in aula, arrestata in piazza nei giorni scorsi e rilasciata dopo il pagamento di una multa. Il Presidente Putin non sta seguendo il processo fa sapere il Cremilino e intanto Mosca si rivolge direttamente all'Unione Europea e chiede di non commettere la sciocchezza di collegare le prospettive delle relazioni, Russia e Ue, al caso di questo detenuto. A chiedere la sua detenzione è anche il servizio penitenziario federale. Sostituire la condanna sospesa di Navalny, con una pena detentiva reale di 3 anni e 6 mesi e l'istanza presentata. Intanto sono quasi 5000 gli arresti effettuati dalle prime manifestazioni ad oggi, tra questi più di 80 giornalisti e il numero è destinato ad aumentare. E si rivolge ancora agli Europei la Russia, il ministro degli esteri Serghei Lavrov risponderà ad un eventuale messaggio duro dell'Unione Europea ha dichiarato il portavoce del Cremlino.