Donald Trump indossa un pigiama di raso quando Stormy Daniels lo raggiunge nella sua suite, è uno dei tanti dettagli che la pornostar riferisce al procuratore nel corso del processo all'ex presidente a New York. Tredicesimo giorno, il giorno di Stephanie Clifford, suo vero nome a cui preferisce Stormy. Quando lei si mette a ridere l'ex presidente si cambia e si ripresenta con abiti eleganti, racconta, per poi andare a cena. È la testimone chiave del processo, sostiene di aver ricevuto nel 2016 130.000 dollari per il suo silenzio relativamente alla relazione sessuale che risale al 2006 e che avrebbe rivenduto prima delle elezioni presidenziali. La pornostar è un vulcano di dettagli, tanto che le viene chiesto di parlare più lentamente. È la guardia del corpo di Trump a ricevermi, spiega, e di lui ancora conserva numero e messaggi nel cellulare che mostra la Corte. Riferisce che Trump le chiede se è sposata, se ha dei figli. Di se stesso avrebbe invece raccontato, scuotendo la testa, di non dormire più con la moglie Melania, ma in una stanza differente. Sarebbero proprio le informazioni sulla vita privata la maggiore preoccupazione di Trump che, furente nonostante le richieste della Corte, attacca la Casa Bianca, Joe Biden, parla di processo politico e assicura: Ma la versione di Daniels è un'altra storia. Il suo intento è stato chiaro fin da subito, racconta. Trump è rimasto in mutande. Il resto della testimonianza sono i dettagli del rapporto sessuale consumato nella suite dell'ex presidente.























