Era l'aggiustatutto di Donald Trump, l'uomo che risolveva i problemi ma adesso il problema è lui. Perché Michael Cohen già avvocato e faccendiere condannato per frode e violazione della legge sul finanziamento delle campagne elettorali ha testimoniato che nel 2016 comprò il silenzio della pornostar Stormy Daniels affinché non raccontasse di una relazione clandestina che avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per la corsa alla Casa Bianca del suo capo e lo fece su esplicita richiesta di Trump. Il pagamento, 130mila dollari in contanti, fu anticipato dall'avvocato ma rimborsato e contabilizzato dalla holding di Trump sotto la voce spese legali, in violazione delle norme sul finanziamento delle campagne elettorali di cui lo stesso Trump, essendone a conoscenza sarebbe quindi, secondo l'accusa, correo. Il primo processo criminale nei confronti di un ex presidente che è anche nuovamente candidato entra nella quinta settimana ed è alle battute finali. Su Trump, in aula rimasto in silenzio e spesso con gli occhi chiusi, pendono 34 capi d'imputazione per ognuno rischia fino a quattro anni di carcere, ma anche se la giuria popolare all'unanimità lo condannasse potrebbe comunque tornare presidente, come suggeriscono anche gli ultimi sondaggi che lo danno in vantaggio sul presidente Biden in cinque Stati che saranno decisivi nel voto di novembre.























