Supera aspettative e scetticismi la risposta corale dei sudditi di sua Maestà a questo passaggio di Corona da madre a figlio, dalla Regina dei due secoli al Re che fu Principe più a lungo di ogni altro, prima di diventare Re egli stesso. Gli 8 minuti di discorso, oramai passati ai raggi x dell'emotività britannica sono stati a pieni voti promossi da stampa, tabloid e non e dalla gente in un abbraccio calorosissimo che ha da subito incluso, cosa affatto non scontata, anche Camilla. Ci vorrà del tempo forse per abituarsi a chiamare Camilla Queen Camilla, Regina consorte come voluto e designato dalla Regina Elisabetta II appena sei mesi fa. Ci vorrà del tempo anche per abituarsi a cantare God Save the King, al posto di God Save the Queen. Spontaneo, immediato, immenso, invece questo tributo collettivo, questo abbraccio collettivo del Regno dei sudditi nei confronti della loro Monarchia. Alla gente, di Re Carlo e del suo primo discorso è piaciuta la sincera commozione, il tono pacato, l'entrare anche in alcuni passaggi nel personale del rapporto con gli altri membri della famiglia reale, con i figli William e Harry, i Fabulous Four ricomposti oggi anche con le mogli che in qualche modo dal Re hanno preso in prestito la scena, ma solo per qualche ora. Ma questo è un giorno che unisce e non divide ognuno. Del resto, fu la stessa Elisabetta, negli anni degli scandali, dei divorzi, a smorzare i gossip dicendo: come tutte le migliori famiglie, anche noi abbiamo la nostra quota di eccentricità, di giovani impetuosi, capricciosi, di disaccordi familiari. Oggi, sono cancellati dal tempo, dalla storia e da una sovrana che ha sempre posto il dovere legato al suo ruolo davanti ad ogni altra cosa. Questioni di famiglia comprese.























